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Al Rosselli di Aprilia, Lectio magistralis su Giustizia Riparativa sociale e di comunità

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Il progetto promosso dalla Regione Lazio, dal comune di Aprilia e dagli enti locali   

 

Interessante e formativo evento, denominato “Un’esperienza di Giustizia Riparativa sociale e di comunità”, quello ospitato dall’Istituto d’Istruzione Superiore “Carlo e Nello Rosselli” di Aprilia, lo scorso 28 aprile.   

Svoltosi nell’Aula Magna dell’Istituto e da remoto, alla presenza di alcuni studenti delle classi terze, dei coordinatori delle classi 3A INF, 3C INF, 3B EE, 2AIT, 1BEE, dei rappresentanti d’Istituto e di altri studenti identificati dai docenti referenti, nonché della presenza delle sig.re Laura Cossettini e  Nicoletta De Rossi, rappresentanti dei genitori dell’Istituto, l’evento è stato promosso dal Centro di Giustizia Riparativa e mediazione penale minorile della Regione Lazio e sottoscritto dal Comune di Aprilia, in accordo con altri partner del territorio apriliano.   

Coordinato dalla prof.ssa Maria Iorio, il meeting ha vantato numerosi ospiti ed è stato moderato dall’Avv. Pasquale Lattari, Responsabile del Centro di Giustizia riparativa e di mediazione penale minorile della Regione Lazio.    

Ad aprire l’evento, i saluti di benvenuto del Dirigente Scolastico del Rosselli, il Prof. Ugo Vitti, il quale ha ringraziato i presenti, evidenziando l’importanza dell’evento quale “Strumento per insegnare agli studenti a non compiere errori – asserisce il Dirigente – o per non commetterne più. Una modalità per espletare una sanzione disciplinare, con attività pratiche sul territorio, che permetta loro di riflettere”. Interessante il contributo di Vitti, allorquando invita ad una riflessione sugli studi sull’età evolutiva: “Lo sviluppo mentale degli studenti in età adolescenziale – sottolinea il Dirigente - seppur ben predisposto, non è ancora pienamente formato alla cognizione lucida del pericolo e alla sicurezza delle azioni. Motivo per il quale – prosegue Vitti - è utile, se non addirittura un dovere della scuola, provvedere a promuovere eventi, come questo, per incentivare lo sviluppo di tale area cerebrale e diventare, grazie a tale solida costruzione, dei cittadini di successo”.  

A seguire, un video-saluto del Garante dell’Infanzia della Regione Lazio, Monica Sansoni e gli interventi della Direttrice ULEPE ministero di Giustizia di Roma, Nunzia Calascibetta, e dell’Assessore ai servizi sociali Comune di Aprilia, Francesca Barbaliscia, le quali hanno evidenziato gli sforzi profusi, da parte di tutti gli attori del progetto, in particolar modo del Rosselli, per promuovere e divulgare tali eventi, utili ad indicare le strade percorribili, per riparare a comportamenti errati. Fondamentale la sinergia tra le istituzioni scolastiche, familiari e territoriali e collegati online anche gli ospiti Fiammetta Trisi e don Alessandro Saputo, anche loro partner del progetto.  

L’Avv. Pasquale Lattari ha evidenziato l’importanza della Giustizia riparativa quale “Modalità per evitare una sanzione disciplinare, recuperando alle condotte sbagliate con attività concrete, socialmente utili. Ma essa è anche e soprattutto vittimocentrica – prosegue Lattari – in quanto restituisce importanza alla vittima ed ai suoi interessi”.   

Successivamente, è stato proiettato una video-intervista, nella quale si è inteso mostrare tutte le sfaccettature della Giustizia riparativa, comprese le modalità fattive di recupero. Tra gli intervistati, l’Avv. Lattari, il Dirigente Scolastico, alcuni responsabili del Comitato Toscanini, e il prof. Salvatore Trapani, insegnante e funzione strumentale PTOF del Rosselli.   

Segue l’intervento della referente per la scuola e coordinatrice del progetto, la prof.ssa Maria Iorio, la quale rimarca l’innovazione ed il valore aggiunto del progetto “Nato grazie alla lungimiranza del Dirigente Scolastico e del team preposto al progetto, i proff. Tamara Olimpi, Raffaella Peroni, Francesca Equizzi ed Adriano Fiorella. “Abbiamo pensato – asserisce la docente – di realizzare un percorso che si potesse concretizzare in una modalità per convertire la sanzione, affidandoci ai valori e agli strumenti della Giustizia Riparativa, affrontato fuori dalle mura scolastiche e collaborando con alcune associazioni territoriali. La scuola, in tal modo, garantisce modalità educative diverse affinché gli studenti e le studentesse intraprendano percorsi di crescita affinando la loro capacità di comprensione del mondo e imparando ad abitarlo da cittadini responsabili.   

Sono intervenute altresì la dott.ssa Rosalba Saltarelli e la dott.ssa Rita Antonelli, le quali hanno descritto l’impegno delle realtà a cui appartengono relativamente al progetto.  

La dott.ssa Valentina Zuliani dell’Ufficio Servizio Sociale Minorenni del Ministero della Giustizia, sezione di Latina, riporta alcune esperienze sul campo, nel reinserimento dei ragazzi, all’interno delle comunità preposte. “Il momento di riparazione – afferma la Zuliani – può essere un’esperienza di legalità, che si trasforma in un’esperienza di crescita, di arricchimento personale e di riscatto, nei confronti della comunità”.   

Interessante l’intervento dell’Avv. Roberto Paolo De Vito, del Centro Giustizia riparativa e mediazione penale minorile: “Il miglior modo di prevenire atteggiamenti che portino ad azioni illegali – afferma De Vito – è l’adesione libera e responsabile alle norme sociali”.   

Conclude il webinar, l’illustre Prof. Giovanni Angelo Lodigiani dell’Università dell’Insubria di Como, con una preziosa Lectio magistralis, dal titolo “La Giustizia riparativa: una giustizia dell’incontro per i conflitti sociali e scolastici”. La ricerca di ciò che sottende al conflitto ed il rapporto tra soggetto subente e soggetto agente, i punti cardine della lectio. “La vera libertà è la libertà impegnata – afferma Lodigiani - una libertà che afferisce ad un senso di intenzionalità, di responsabilizzazione e di motivazione verso il concetto di bene. Bisogna ricercare tale concetto, all’interno delle azioni che compiamo e promuovere il rafforzamento del senso di sicurezza collettivo che può essere garantito dalla Giustizia riparativa.    

“Mi auguro – conclude il Professore – che l’iniziativa, proposta dal Rosselli possa vederci nuovamente uniti in questa esperienza fondativa per creare cultura d’incontro e di comunità”. 

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